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Ordine e creatività. Convivenza impossibile?

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L’eterno conflitto. L’ordine distrugge la creatività. Sarà vero? Che relazione c’è tra il pensiero creativo e un ambiente ordinato? A quanto pare, gli studi confermano che la creatività vive meglio nel disordine, ma anche l’ordine ha una sua utilità. Partiamo dalla scienza e vediamo cosa dicono gli studi.

Lo studio scientifico

Negli anni numerosi studi hanno affrontato il rapporto tra disordine/ordine e creatività. Uno studio del 2013 condotto dai ricercatori della Carlson School of Management dell’Università del Minnesota ha proprio voluto analizzare quali sono gli effetti dell’ambiente sulla creatività, cercando di approfondire i risultati di altri studi precedenti.

In questo studio i soggetti coinvolti vennero divisi in due gruppi: il primo si trovava in un ambiente ordinato e pulito, il secondo in un ambiente disordinato e confuso. I soggetti dovevano sostenere varie prove, in una fu chiesto loro di scegliere uno snack e di donare del denaro, in un’altra di produrre delle idee per nuovi usi delle palline da ping pong, e nell’altra ancora di scegliere tra due gusti di succo di frutta, uno “classico” e uno “nuovo”.

I risultati

Alla fine dello studio i ricercatori poterono confermare che le persone nell’ambiente disordinato avevano scelto le opzioni considerate le più “nuove” e avevano prodotto più idee e più innovative, mentre le persone nell’ambiente ordinato avano scelto le opzioni più salutari e avevano avuto i comportamenti più generosi e altruisti.

Questo risultato quindi conferma che l’ambiente influenza il comportamento delle persone: un ambiente ordinato favorisce maggiormente comportamenti salutari, etici e di generosità, mentre un ambiente disordinato favorisce l’innovazione e la creatività.

E allora, proprio tu che preferisci lavorare su una scrivania disordinatissima hai ragione???
Sembra di sì, ma parliamone.
Un aspetto su cui vorrei riflettere è questo: a prescindere da ordine o disordine, tu come ti senti?
E se c’è qualcuno che lavora con te, questo qualcuno come si sente?
Ritengo infatti che l’attenzione vada posta su quali emozioni e sensazioni si provano in uno o nell’altro caso. Se le emozioni sono realmente e sinceramente piacevoli per la persona che utilizza quello spazio, e per chi magari lo condivide, allora nulla vieta che il disordine sia la condizione migliore.

Non è un caso che certe grandi menti siano famose per aver avuto scrivanie disordinatissime (Einstein, Steve Jobs…) proprio perchè spesso chi si trova nella confusione e nel disordine ha idee fuori dal comune, perchè si trova a dover pensare più chiaramente avendo necessità di semplificazione. Ed ecco quindi confermarsi l’idea che nel disordine si sviluppi la creatività.

Facciamo un esempio

Ora, immaginiamo una grande mente nel pieno della sua fase creativa: avrà davanti a sè tutti gli stimoli possibili, terrà aperte tutte le fonti che possono servire, appuntando e sperimentando, cercando di trattenere tutti i piccolissimi lampi di idee che possono attraversare la sua mente in quel momento. E quindi vai di fogli svolazzanti, libri, carte, appunti, schizzi e via discorrendo.
Ma poi, non credi che alla fine di questo processo creativo questa stessa grande mente senta l’esigenza di mettere le cose in fila, di selezionare ed eliminare, di raccogliere e conservare? E cioè di riassumere le idee a fine giornata, di fare il punto della situazione e di predisporre i prossimi passi per il giorno seguente?

Ecco, questo per me è un chiaro esempio di perfetta e serena convivenza tra ordine/disordine e creatività.
Quindi la convivenza è possibile? Secondo me, sì! Non c’è giusto o sbagliato, c’è quello che ti serve in quel momento e il risultato che vuoi raggiungere.

Ci sei tu, le tue preferenze e le tue sensazioni. Che sono più importanti di tutto. Quello che conta infatti è il fatto che tu quando sei alla tua scrivania provi delle emozioni piacevoli. Che sono determinanti per la tua produttività, fantasia e concentrazione.
E se quindi per lavorare serenamente hai bisogno di attraversare la fase di confusione creativa, anche in senso fisico, ben venga! L’importante è che tu non ne soffra e non ti senta sopraffatto. Se la tua confusione invece ti fa perdere le cose, le idee e l’entusiasmo, allora forse c’è qualcosa che puoi rivedere. E magari basta un piccola strategia organizzativa a fare la differenza sulla qualità del tuo lavoro giornaliero.

L’organizzazione che funziona è quella che è adatta e personale, non universale e generica.
Quello che conta è stare bene!

2 commenti su “Ordine e creatività. Convivenza impossibile?”

  1. Carissima, molto interessanti le tue riflessioni : sto appunto ragionando su questa tematica per quanto riguarda mio figlio dotato di grande creatività e di totale disordine, ora infatti abbiamo capito che insieme sarà bene aiutarlo a trovare un metodo per non disperdere tutte le sue potenzialità. Gli leggerò questo articolo è cominceremo a lavorare insieme . Baci e grazie 👍

    1. Grazie Sara! Hai ragione… una grande creatività dispersa nella confusione è un grande spreco. Sono certa che con una piccola dose di organizzazione e consapevolezza tu e tuo figlio saprete trovare la strada giusta per la sua completa e geniale espressione. Buon lavoro!

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