Confrontandomi con molte persone incuriosite e attratte dal mio lavoro, ho potuto riscontrare che spesso l’organizzazione risente di alcuni preconcetti. Molti associano questa parola alla schematica e ossessiva pianificazione, all’ordine maniacale, azioni e comportamenti fissi, procedure e metodi rigidi e costretti.
Tutto questo però, a mio avviso, non è vero. Ed è una gran peccato che molte persone la pensino così.
Quello che cerco di far capire quando parlo di quello di cui mi occupo è che l’organizzazione è un modo di approcciarsi alla vita, alle proprie attività e alle proprie cose, per usare al meglio le proprie risorse, fare meno fatica, semplificandosi la vita e perseguendo la serenità e il benessere.
L’organizzazione può far bene a tutti!
Se ti trovi ad avere giornate piene di cose da fare, appuntamenti e scadenze, non pensi anche tu che avere un metodo di programmazione, pianificazione, saper usare l’agenda in modo utile, e schedulare le tue giornate in modo efficiente, sia una condotta più produttiva e certamente più rasserenante?
Se sei una persona che lavora, non pensi che avere una comoda gestione delle attività famigliare, della spesa alimentare, delle pulizie, sia più funzionale e renda la quotidianità meno pesante?
Quello che voglio dire è che un percorso di costruzione e miglioramento della propria organizzazione personale può davvero fare la differenza nella vita di chiunque, ammesso che ne senta il desiderio e la necessità ovviamente.
E per acquisire questa attitudine all’organizzazione il primo passo da fare è quello di osservarsi: capire quali abitudini abbiamo e riconoscere se ci sono utili oppure no, capire i propri punti di forza, capire quali sono le cose che ci vengono più difficili, individuare i nostri errori.
Nel fare questo la presenza di un P.O. al nostro fianco è estremamente importante, perché due occhi esterni e una lucidità maggiore sono senz’altro utili, con in più tutto un bagaglio di conoscenze e professionalità. Mentre da soli è molto facile non riuscire ad essere obiettivi, demoralizzarsi alla prima difficoltà, non riuscire a destreggiarsi per fare la scelta migliore tra tutte le possibili soluzioni e gli strumenti disponibili.
Consapevoli di cosa?
La consapevolezza che un P.O. può aiutarti a far crescere può riguardare il tuo rapporto con:
- il tempo: come gestisci attività, lavoro e impegni…
- lo spazio: come gestisci i luoghi in cui lavoro e vivi, come usi lo spazio e le stanze della tua casa, che rapporto hai con gli oggetti che possiedi…
- le tue energie: quanto ti fai carico di impegni al di sopra delle tue possibilità, come regoli il rapporto tra produttività e riposo…
- il mondo digitale: come gestisci informazioni, comunicazioni e notifiche, file, app e device vari…
Io penso che accrescere la nostra percezione e gestione di questi aspetti possa rendere molto diverso il modo in cui affrontiamo la nostra vita di tutti i giorni.
E se ci pensi questi sono ambiti nei quali molto spesso la consapevolezza manca completamente o è molto bassa, perché siamo ormai abituati in un certo modo, non abbiamo mai pensato che si potrebbe fare in modo diverso.
Però magari siamo infelici e insoddisfatti.
E allora, perché non provare un modo diverso?
Tutto parte dalla consapevolezza
La consapevolezza è la parola chiave di tutto questo. Perché tutto parte dalla percezione di noi stessi. Abbiamo perso di vista il fatto che siamo noi al centro, noi e le nostre emozioni e i nostri pensieri.
Bada bene, come ho detto più volte non sono una psicologa. Quindi il mio lavoro riguarda gli aspetti pratici e finisce lì. Però ti assicuro che alla fine di un percorso di organizzazione personale potrai sentire gli effetti anche nella tua sfera di sensazioni ed emozioni, perché limitare lo stress e migliorare la tua sensazione di semplicità è piacevole in senso generale.
Ma perché tutto questo dovrebbe farci stare meglio?
Quindi: alla base del percorso di organizzazione vi è una fase di analisi e di consapevolezza. Questa consapevolezza può riguardare diversi ambiti della nostra quotidianità. Ma perché questa consapevolezza dovrebbe farci stare meglio?
Io penso che accrescere la nostra consapevolezza sia un primo passo per migliorare la nostra vita e migliorarci come persone.
In fondo: spostare l’attenzione su
- come ci comportiamo (quasi inconsciamente, perché comandati dalle abitudini o dalla noncuranza)
- come amministriamo le nostre risorse come spazio e tempo, energie
- cosa vogliamo ottenere, quali obiettivi raggiungere e quale stile di vita avere
- considerare nuovi modi, semplici e funzionali, per raggiungere i nostri obiettivi
non sono forse i primi passi di un miglioramento della nostra vita e quindi un ulteriore passo verso quello che vogliamo diventare?
Ecco perché penso che l’organizzazione, che spinge alla consapevolezza, sia un ulteriore stimolo alla nostra evoluzione personale, per crescere e migliorare come persone, e per costruirci una vita e un vissuto quotidiano che siano per noi sempre più soddisfacenti e motivo di gioia.
Questo argomento continuerà nel mio prossimo articolo!
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